FAMIGLIA CRISTIANA = CHIESA DOMESTICA

CHIESA = GRANDE FAMIGLIA

Quando  ci è stato chiesto di scrivere un pensiero per il mese di marzo e per la Quaresima l’istinto (e non solo) ci suggeriva di lasciar perdere: non è un bel momento per parlare della famiglia, non è un bel momento per la chiesa di Padova. E poi cosa non è stato ancora detto sulla Quaresima?

Una serie di domande ci tornano spesso:  ma davvero ci eravamo illusi che la crisi famigliare di questi anni in cui tanti di noi spesso direttamente sono stati coinvolti, perché mogli/mariti,  padri/madri, fratelli/sorelle, amici/amiche…….prima o poi non avrebbe toccato anche  le nostre comunità? Pensiamo a quanto riusciamo ad essere vicini alle giovani coppie di oggi,  a  quale esempio diamo come coppia e come cristiani. Ma  ci troviamo a riflettere anche su quanto siamo vicini ai nostri sacerdoti invece di criticarli e a volte (mea culpa) essere noi i primi che puntano il dito su quello che hanno fatto o non fatto…

Non sappiamo per quale ragione, ma quando nella nostra storia di coppia e di cristiani qualcosa non “funziona” è bello andare a riscoprire lo spirito che animava le prime comunità definite : chiesa domestica. Allora se per noi è fondamentale l’equazione FAMIGLIA CRISTIANA=CHIESA DOMESTICA  e CHIESA = GRANDE FAMIGLIA, è qui che dobbiamo cercare lo spirito, le modalità, i fondamenti, i sentimenti, le ragioni di una speranza che nonostante tutto ci fanno dire ancora una volta a nostro marito o a nostra moglie:” Ti voglio bene”. E, dentro la chiesa nonostante i fallimenti : “…..Sulla Tua parola getteremo le reti.”

Abbiamo scelto due brani della Quaresima , la prima lettura della 1a domenica  Gn2, 7-9; 3,1-7 e il vangelo della 3a domenica Gv 4,5-42.

Nel brano della Genesi verso la fine si legge:” …allora la donna vide che l’albero era buono da mangiare, gradevole agli occhi e desiderabile……” mentre …in quello del vangelo Gesù incontra una donna samaritana che nonostante mariti e amanti cercava la felicità.

Siamo coscienti di non avere la capacità di fare l’esegesi dei 2 brani scelti, ma cogliamo un aspetto in entrambi : l’attenzione verso il buono, il gradevole, il bello, il sogno di felicità. Non buttiamo i nostri sogni perché portatori di tentazione, non spegniamo il desiderio di bello, di buono, di vero.

Gesù rispose alla donna: “Chi beve l’acqua che io gli darò non avrà più sete”…Egli non spegne il suol desiderio di felicità, ma le offre qualcosa che vale di più, di più  attraente per cui vale la pena vendere per acquistare . In questo atteggiamento del lasciare per……..non ci è difficile accettare le proposte del periodo quaresimale , del fare digiuno, del togliere per far posto, di astenerci da pettegolezzi e malsane abitudini, di ritrovare ancora le ragioni del nostro essere coppia e famiglia, di riallacciare rapporti vecchi e nuovi nelle nostre comunità, di impegnarci ad essere più,  vicini ai nostri sacerdoti, saremo famiglie e comunità più unite e credibili.

Con sana amicizia.

Natalino e Renata